com_mont.jpg (4978 byte)  Comunità Montana Appennino Pistoiese

Comune di Abetone

Itinerario del Monte Gomito

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dislivello salita m. 510
lunghezza a/r km. 8
tempo di percorrenza andata h. 1.20 ritorno h. 1
tipo di tracciato sentiero
attrezzatura: binocolo, macchina fotograficascarponcini da montagna,, mantellina, borraccia
punto di partenza: Parcheggio dell'Abetone
segnaletica bianco rosso sentiero CAI 0-0
difficoltà media

Dal parcheggio dell'Abetone (m. 1 385) (1) si sale al piazzale dei Municipio e si imbocca il sentiero CAI n. 0-0 (attenzione ci sono anche altre segnaletiche) che segue il tracciato della pista da sci della Selletta. Questo, in 50 minuti, sale, con tratti assai ripidi, al rifugio della Selletta (m.1690). Il primo tratto di percorso può essere evitato prendendo la seggiovia (o cabinovia) nei pressi della piazza dell'Abetone.

Dalla Selletta si risale la strada sterrata fino al monte Gomito (m. 1 892) da dove è possibile osservare gran parte delle cime più famose della zona: da N a NE si osserva monte Cimone (riconoscibile dagli edifici costruiti sulla vetta), monte Libro Aperto e via via tutte le cime della dorsale Appenninica, l'alta Val di Lima; a 0vest la Vai di Luce e a Sud - Sud Est la valle dei Sestaione racchiusa dalle Tre Potenze.

Chi è abbastanza alienato e vuole proseguire può raggiungere il lago Piatto sentiero (6), il Passo di Annibale e il lago Turchino (circa h.1,20) (v. itinerario dei lago Turchino), oppure scendere al Lago Nero (circa h 0,40) (v. itinerario del lago Nero) ma si consiglia molta attenzione nei pressi dei Dente della Vecchia dove conviene prendere il sentiero a destra (a mezza costa) e non il sentiero di cresta (c'è un passaggio assai difficile).

1 Abetone (1385 m):anticamente tutta la zona era chiamata "Boscolungo" per la presenza di una fitta selva di abeti e faggi, (oggi il bosco ha un'estensione di circa 2700 ettari). Nella piazza principale si notano le due piramidi che sono state costruite sul confine tosco - modenese nel 1777 a ricordo della strada "Ximeniana" e "Giardini", opere del Granduca diToscana Leopoldo 1 e del Duca di Modena Francesco 111. Su ciascuna piramide si osservano gli stemmi degli stati a cui appartenevano ed iscrizioni latine dedicate ai sovrani. Il nome della borgata sembra che derivi da un grosso abete abbattuto in prossimità dei passo per far posto alla strada.

2 Maggiociondolo (Laburnum anagyroides): in primavera le sue copiose fioriture macchiano di giallo i versanti montani, è un albero con un'altezza intorno ai 7 metri, con i rami arcuati ascendenti. Le foglie, alterne, sono formate da tre foglie verdi nella pagina superiore e grigie pelose in quella inferiore. Pendono a grappolo dai rametti numerosi fiori delicatamente profumati( da cui deriva il nome della pianta), ma molto velenosi come anche i semi neri prodotti che si trovano in lunghi baccelli. Questi contengono la citisina, un alcaloide cristallino che può provocare, se ingerito, gravi avvelenamenti (viene utilizzato in medicina come diuretico e purgativo). Parte del legno è scuro, compatto e molto duro tanto da essere considerato molto simile all'ebano, per questo viene anche chiamato 'Valso ebano'.

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Dormiente (Hygrophorus marzuolus): ottimo fungo commestibile, il dormiente nasce in primavera quando la neve si scioglie. Cresce soprattutto sotto le abetaie (abete bianco), ma non è facile da trovare; infatti si nasconde sotto il soffice strato di muschio o sotto il tappeto fogliare. Il cappello, concavo di colore grigio ardesia, con lamelle bianche rade è sorretto da un gambo bianco robusto e massiccio. La carne è soda, tenera e succosa.
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Gheppio (Falco tinnunculus): falconide con un'apertura alare massima di 92 cm. è uno dei rapaci più comuni. Ha un dorso macchiettato marrone - fulvo, con le ali grigie aguzze e la coda stretta con macchie scure. La femmina, più grande, è completamente marrone - rossastra; entrambi i sessi hanno dita lunghe e sottili con unghie nere. Tipico il modo di cacciare: avvistata la preda, si immobilizza in volo con le ali aperte e con la coda ritta a ventaglio (posizione dello "spirito santo") aspettando il momento opportuno per poi piombare su di essa a grande velocità.
martora.gif (24042 byte) 5 Martora (Martes martes): grande circa come un gatto, la martora è un piccolo carnivoro molto agile, assai raro nelle nostre zone. Ha una pelliccia di colore bruno scuro con una macchia giallognola alla gola, zampe corte e una coda folta lunga 20-25 centimetri, che le serve come elemento stabilizzante. La testa ha piccole orecchie tonde e occhietti vispi. Le zampe terminano con cinque dita (uno opponibile come nell'uomo) con artigli semi-retrattili molto efficaci nella presa.

6 Lago Piatto: piccolo laghetto di origine glaciale situato a quota 1823 metri. Nelle sue limpide acque si riflette la vetta dell'Alpe delle Tre Potenze posta a Sud e facilmente raggiungibile con il sentiero di crinale (n.0-0 CAI). Dal laghetto si raggiunge in poche decine di minuti il lago Nero.

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(Tratto da opuscolo a cura della Comunità Montana - Redazione Fabio Nesti e Roberto Recati - Disegno Laura Arcangeli)