Art. 32
Il degrado del
territorio rurale
1. Il PIT prescrive che gli strumenti del governo
del territorio
individuino
le situazioni di degrado paesaggistico e
ambientale,
così come di seguito
definite, e ne disciplinino le
azioni di
intervento.
2. Sono da considerarsi in degrado le "aree ad
erosione severa e
molto severa".
Queste aree,in qualche
caso significative o
tipiche del
paesaggio rurale, sono
di norma costituite
da
calanchi,
biancane e altre aree soggette a
erosione intensiva in
forma tale che ,
di regola, sono da ritenersi al di fuori della
produzione
agro-silvo-pastorale. L’eventuale
recupero produttivo
dei terreni
interessari dovrà basarsi
su una approfondita
analisi dei fenomeni in
atto e su una puntuale
definizione
progettuale
che individui gli interventi e
i provvedimenti di
conservazione
del suolo da realizzare. Per la
classificazione
delle aree nelle diverse
tipologie, in mancanza di conoscenze
scientifiche
più dettagliate,
sarà adottata la metodologia di individuazione
impiegata nella
redazione della "carta dell’erosione del suolo in
atto"
realizzata dalla Regione Toscana per la parte meridionale
del territorio
regionale.
3. Gli aspetti di
degrado del sistema delle
acque, che gli
strumenti
del governo del territorio
devono rilevare sono i
seguenti:
a) il sovrasfruttamento delle
falde che si
verifica quando
l’emungimento di acque dai
pozzi supera la ricarica naturale
delle stesse, con il loro conseguente
abbassamento. Nelle aree
interessate
è urgente provvedere
al riequilibrio della
risorsa. A tal fine è necessario mettere in
atto una serie di
interventi che contemplino: una migliore
distribuzione nel
tempo e
nello spazio degli
emungimenti, l’individuazione di
altre risorse idriche
integrative o sostitutive,
come ad
esempio le
acque reflue depurate, una corretta ripartizione
della
risorsa fra vari
tipi di utenza,
una riduzione
complessiva degli emungimenti;
b) la salinizzazione delle falde e
dei suoli, individuando le
aree soggette a rischio
di salinizzazione del suolo e
delle
falde superficiali causate da sovrasfruttamento delle falde o
da risalita
di falde saline indotta dall’irrigazione. Nelle
aree
individuate è necessario
procedere all’adozione di
interventi
di risparmio idrico
nell’irrigazione, adottare
tecniche di adacquamento e tecniche di
drenaggio idonee;
c) lo squilibrio
indotto nei corpi
idrici superficiali per
effetto
di prelievi eccessivi,
o comunque tali
da non
garantire
il mantenimento del
deflusso vitale del
corso
d’acqua, con
l’alterazione degli
equilibri biologici degli
ecosistemi acquatici e
la diminuzione della
capacità di
autodepurazione. Nei
bacini interessati è
necessario
provvedere a ripristinare e/o mantenere
valori di portata tali
da garantire la presenza del deflusso minimo
vitale o comunque
delle portate minime naturali del corso d’acqua. A tal fine,
sulla base
del bilancio idrico del bacino
interessato, è
necessario
programmare interventi idonei
a migliorare la
distribuzione nel tempo e nello spazio degli emungimenti ed a
contenere i consumi delle varie utenze;
d)
l’alterazione della qualità delle acque
superficiali a causa
dell’immissione di
scarichi puntiformi e
diffusi, che
determina
un degrado qualitativo della
risorsa e
dell’ecosistema acquatico
riducendone il potere
di
autodepurazione e limitando l’uso plurimo
della risorsa. A tal
fine,
nelle aree interessate,
è necessario procedere
all’individuazione delle cause e mettere in atto una serie di
interventi
volti alla riduzione e
prevenzione
dall’inquinamento.
4. Le situazioni di
degrado dei boschi
e della vegetazione
colturale,
che gli strumenti della pianificazione
del territorio
devono
individuare nel proprio quadro conoscitivo, sono:
- le aree percorse
da incendio, nelle quali va
applicata la
normativa vigente in materia di destinazione
d’uso;
- le aree a
bassa densità di formazioni lineari non colturali,
caratterizzate da una densità
bassa o troppo bassa di siepi,
di
formazioni lineari arboree e/o arbustive non colturali non
idonea agarantire una
adeguato livello di
biodiversità e
sostenibilità dell’agro-ecosistema. Per il
riconoscimento di
queste
aree, può essere
fatto riferimento all’analisi
effettuata nell’ambito dell’inventario forestale della Toscana
(IFT). L’individuazione è funzionale
alla definizione di una
specifica
normativa negli atti
della pianificazione
territoriale
rivolta al rafforzamento e
recupero della
dotazione di vegetazione non colturale.
5. Il degrado delle
risorse faunistiche dovuto
alla eccessiva
omogeneizzazione
delle tipologie agrarie e forestali, conseguenti
all’abbandono dell’agricoltura e
della pastorizia e degli
interventi selvicolturali. Ciò
ha comportato la
perdita
diversificazione,
e quindi di habitat,
costituita in passato
dalla
equilibrata presenza di aere
forestali, agricole ed a
pascolo
idonea a favorire corridoi ecologici importanti per il
diffondersi di
numerose specie.
Questo
fenomeno, normalmente presente alle aree montane e alto-
collinari, è
particolarmente
significativo nelle zone
più
marginali.
L’individuazione delle aree interessate da questo tipo
di degrado
è funzionale alla
definizione di azioni
di
valorizzazione
ambientale rivolte al rafforzamento
e recupero
della
diversità tramite la
differenziazione delle tipologie
forestali e il mantenimento e
il recupero di
spazi aperti,
coltivati o a
pascolo.
6. Il degrado del patrimonio architettonico rurale
dovrà essere
analizzato
dagli strumenti della pianificazione del territorio
secondo i
seguenti criteri:
a)
abbandono e degrado edilizio: devono essere evidenziate le
aree caratterizzate da questo
fenomeno di degrado, dove è
necessario individuare azioni di
valorizzazione finalizzate al
recupero funzionale e architettonico di
questo patrimonio;
b)
trasformazione del patrimonio architettonico: rispetto alla
modificazione più
o meno importante
del patrimonio
architettonico rurale,
è necessario disciplinare gli
interventi edilizi in modo
tale da garantire la tutela e la
conservazione delle caratteristiche di
ruralità degli edifici
e
favorire maggiormente gli
interventi di manutenzione,
piuttosto che quelli di ristrutturazione radicale. A tal
fine
è
indispensabile che a
livello comunale sia
elaborato
l’inventario almeno degli immobili di
maggior pregio, con
relativa
caratterizzazione formale; sono
comunque da
incentivare le tecniche edilizie che
utilizzano materiali eco-
compatibili e che perseguono il risparmio
energetico.