Art. 48
Obiettivi
relativi al sistema territoriale di programma
della
Toscana
dell’Arno
1 Sulla base del quadro conoscitivo di cui al titolo
I, il Piano
di
indirizzo territoriale, oltre agli obiettivi generali di cui
al titolo III, assume per il sistema territoriale di
programma i
seguenti
obiettivi strategici:
a) il recupero
ed il potenziamento funzionale generalizzato delle
diverse tipologie di risorse
essenziali, attuando in
modo
sistematico e particolarmente rigoroso i principi generali
di
cui all’art. 5 della legge regionale,
assumendo come principio
fondamentale
di ogni atto
di governo del
territorio la
valutazione
preventiva degli effetti
territoriali ed
ambientali indotti e la massima
sinergia fra i livelli
di
pianificazione comunale, provinciale e
regionale;
b) le azioni di
recupero e di completamento del sistema della
mobilità in
termini di rete e di integrazione funzionale fra
le
diverse modalità di trasporto da
priviligiare
particolarmente all’interno degli ambiti metropolitani, anche
attraverso una rigorosa selezione delle funzioni gravanti
sul
sistema
dei collegamenti per
individuare e risolvere
le
incompatibilità;
c) il miglioramento dell’accessibilità per merci e
persone, sia
alla scala
regionale e nazionale in
rapporto agli ambiti
metropolitani, sia a quella
regionale e locale interna agli
ambiti stessi e fra questi ed i principali
poli del sistema;
d) il miglioramento del livello di
accessibilità da e per la
rete infrastrutturale di interesse nazionale e regionale, che
risulta
fortemente penalizzato nell’interfaccia con
i
principali sistemi urbani;
e) il recupero
di un più corretto equilibrio nei rapporti fra il
sistema delle acque e quello degli
insediamenti mediante:
- il superamento delle situazioni di
rischio, privilegiando il
recupero degli spazi necessari per le
dinamiche fluviali, ed
attenuando
l’eccessiva
infrastrutturazione del reticolo
idraulico;
- l’adozione
di tipologie di intervento che favoriscano il
superamento dell’attuale separazione fra il fiume e il suo
territorio, il recupero di
una accessibilità diffusa, il
ripristino dei paesaggi fluviali, degli ecosistemi e della
loro continuità e delle
fasce riparie che dovranno essere
oggetto di individuazione nel P.T.C. e nei
P.S.;
- il
miglioramento dei criteri di
gestione della risorsa
acqua, risolvendo i conflitti
in atto e potenziali fra i
diversi usi e finalizzando al recupero
il sistema della
depurazione ed
introducendo sistemi di
rete duali nel
recupero urbanistico e nei
nuovi sistemi residenziali ed
industriali;
- l’attenuazione degli effetti indotti
dall’impermeabilizzazione del
suolo, che si
presenta
eccessiva anche rispetto ai carichi di
funzioni presenti nel
sistema,
applicando sistematicamente le
direttive già
espresse da atti regionali;
- il
recupero ed il risanamento delle zone umide e delle aste
fluviali anche tramite l’istituzione di aree protette e lo
sviluppo di attività
sportive, ricreative, ed
agricole
compatibili con l’ambiente;
f) il recupero, la
riqualificazione e la riorganizzazione degli
insediamenti e dei sistemi funzionali e
delle relazioni, così
come
individuati dal Piano
di indirizzo territoriale,
superando
la conflittualità delle
localizzazioni sul
territorio;
g) il recupero, la
sostituzione edilizia e la
riqualificazione
urbanistica,
da privilegiare promuovendo
interventi di
miglioramento ambientale compresa la
realizzazione di aree
boscate
e corridoi ecologici
e contenendo drasticamente
l’offerta di
nuovi insediamenti, da valutarsi
comunque su
scala territoriale;
h) il riordino e
la riaggregazione dei servizi di base, assumendo
ambiti operativi che superino
i limiti amministrativi e le
competenze strettamente settoriali al
fine di assicurare la
massima fruizione dei servizi
di utilità generale riducendo
la mobilità
impropriamente indotta all’interno
di ambiti
urbani,
anche mediante l’attivazione
di specifiche reti
telematiche integrate con la diffusione sul
territorio di nodi
di accesso multifunzionali;
i) la definizione integrata, nei maggiori
centri del sistema
territoriale, dei piani urbani
del traffico e dei piani di
localizzazione delle funzioni e
dei piani degli orari quale
base, sia
per un effettivo riordino urbanistico, sia per la
corretta definizione di
una rete di
trasporto collettivo
integrato, capace di proporsi
come reale alternativa all’uso
del mezzo privato;
l) la tutela e
la valorizzazione delle testimonianze storiche e
culturali,
rappresentate dal paesaggio
e dall’ambiente
costruito
dalla antica presenza
dell’uomo nei territori
collinari e
di pianura limitrofi agli insediamenti ed agli
ambiti
metropolitani, assicurando il
mantenimento ed il
restauro
delle opere di
sistemazione del terreno,
dei
terrazzamenti, delle
alberature, della rete
dei percorsi
storici, del patrimonio edilizio, promuovendo:
- la
permanenza delle attività
agricole tradizionali, anche
con funzione di presidio ambientale;
- l’inserimento di funzioni compatibili;
- l’attivazione di circuiti locali per il turismo ed il tempo
libero;
- la
interconnessione fra i
vari sistemi a
valenza
naturalistica per conservare e
ricostituire la continuità
fra gli ecosistemi;
m) il riordino e
la riqualificazione delle aree
agricole ad
economia debole o svantaggiate per effetto
della pressione
indotta dai sistemi infrastrutturali ed
insediativi e da usi e
funzioni
incompatibili con quelle
agricole, attraverso
operazioni
di incentivazione di
un’agricoltura di
mantenimento, particolarmente in
quelle aree ove
gli
ordinamenti culturali assumono un alto
pregio paesaggistico;
n) la salvaguardia della continuità delle grandi aree agricole
ad agricoltura estensiva e
del reticolo delle sistemazioni
idrauliche.