Articolo 33 - Sottosistema territoriale del paesaggio agricolo della pianura florovivaistica.

 

1.          Sono le aree della pianura pistoiese e della fascia ovest della Valdinievole più intensamente caratterizzate dalle coltivazioni florovivaistiche e soggette alle disposizioni del sistema funzionale del florovivaismo come all’art. 50.

 

2.          Esse si distinguono pertanto in:

-             Sottosistema del paesaggio agricolo vivaistico ornamentale della piana pistoiese.

-             Sottosistema del paesaggio florovivaistico della Valdinievole.

 

3.          I P.S. e gli atti di governo del territorio, nonché i piani di settore, nell’ambito delle rispettive competenze ed anche in riferimento al P.I.T., disciplinano le aree di pianura dell’agricoltura specializzata sulla base dei seguenti disposizioni.

 

4.          Indirizzi:

a)          prevedere la riorganizzazione ed il potenziamento della viabilità a servizio delle aree produttive vivaistiche e floricole mediante l’individuazione di collettori viari principali connessi alla grande viabilità, che fungono da supporti della rete viaria minore a servizio delle aziende;

b)          I P.S. e gli atti di governo del territorio possono individuare nell’ambito del territorio dell’agricoltura promiscua, aree prossime alla città ed ai maggiori aggregati che si distinguono per i processi di destrutturazione, tipici della frangia urbana, con commistione di funzioni e forte frammentazione fondiaria. Tali aree richiedono una specifica disciplina di riqualificazione ambientale, finalizzata al recupero delle permanenze del paesaggio agrario tradizionale, al riordino degli insediamenti e delle aree di pertinenza, della viabilità e degli annessi.

 

5.          Direttive:

a)          salvaguardare i corsi d’acqua e le formazioni arboree d’argine e di ripa e preservare i varchi di connessione ecologica; dando maggiore incisività al problema delle risorse idriche anche attraverso iniziative volte al recupero delle acque reflue ad uso agricolo e industriale;

b)          tutelare le aree a rischio freatico con forte vulnerabilità degli acquiferi e favorire modalità di approvvigionamento idrico alternativo al prelievo delle falde in attuazione delle disposizioni del Titolo III della Parte II;

c)           individuare il perimetro degli insediamenti urbani, sulla base della loro effettiva consistenza e dei prevedibili sviluppi, con la finalità di contenere il consumo di suolo agricolo produttivo e di impedire la dispersione degli insediamenti sul territorio;

d)          disciplinare le nuove edificazioni rurali con l’obiettivo di favorire l’accorpamento sui fondi di nuovi manufatti edilizi;

 

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